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Elisabetta Cardella - These plants can kill

THESE PLANTS CAN KILL Dal 16 al 24 febbraio 2019 Inaugurazione sabato 16 febbraio 2019 ore 18.30 IpazziFactory via Palestro 21, Pisa Opere di Elisabetta Cardella Installazione interattiva a cura di Alma Artis - Accademia di Belle Arti Suono Massimo Magrini A cura di Carlo Alberto Arzelà "Un giardino pericoloso questo. Intrappolato nelle pietre, trafitto da spine, braccato da animali che mostrano i denti, circondato da insetti velenosi, fiori che avvinghiano fino a soffocarti. Occorre lottare. L’unica arma per uscirne vivi è la bellezza."

Francesco Moretti, TANGRAM, Le sette pietre di saggezza

Una mostra 
col patrocinio del COMUNE DI PISA
in collaborazione con ISTITUTO CONFUCIO DI PISA

ESPOSIZIONE
24 Marzo - 7 Aprile 2018
Spazio espositivo iPazziFactory,
Via Palestro 21, Pisa

orari di visita
mercoledì - sabato h 10:00 - 13:00 / 16:30 - 19:30
domeniche su prenotazione


OPENING
Sabato 24 Marzo ore 18.30
sarà presente l'artista

All’interno del programma di eventi e di mostre che la nostra associazione organizza per l’anno 2018 siamo lieti di presentare questa iniziativa che abbiamo inserito in un progetto culturale intitolato NEMO ARTISTA IN PATRIA con il quale intendiamo offrire la possibilità di fare re-incontrare il pubblico cittadino con artisti che sebbene nati e formatisi in questa città hanno sviluppato il proprio percorso artistico vivendo e producendo la propria arte all’estero. La mostra "TANGRAM le sette pietre della saggezza" è il primo appuntamento di questa serie. Francesco Moretti, pisano di origine, è da anni residente in Grecia dove il suo percorso si è fortemente consolidato. Oggi, ancora giovane, Moretti è un artista maturo con un curriculum ricchissimo di esperienze e di insegnamento, portatore di soluzioni espressive nel campo della pittura e della grafica, del video e della fotografia, della scultura e della street art. A Pisa vanta ancora moltissimi affezionati collezionisti ed estimatori critici.
Saranno in mostra opere mai esposte, espressamente prodotte per questa occasione: sculture e grafiche di grande formato realizzate in stampa con la tecnica "linocut”. Le opere hanno come tema il Tangram un antico rompicapo cinese composto da sette figure geometriche che possono assemblarsi in oltre 1600 figure. La mostra trova la sua forza espressiva basandosi sulla semplicità e sul minimalismo proprie del disegno del Tangram.
Questa scelta tematica ed il respiro internazionale dell’iniziativa hanno ottenuto il Patrocinio del Comune di Pisa e la collaborazione dell’Istituto Confucio di Pisa.

INTERVISTA A FRANCESCO MORETTI
Francesco Moretti, parlaci di questo tuo progetto, perché hai scelto di cimentarti con la grafica del Tangram?
Penso che alla base di tutto ci sia il mio eclettismo artistico, questa è la cosa che mi caratterizza e che mi spinge ad esaminare nuove forme di espressione artistica. Poi, come molte delle cose che succedono nell'arte e nei processi creativi dell'artista, anche questa cosa è successa un po' per caso. Un giorno, mia figlia Fedra è tornata a casa con un Tangram di cartone che aveva ritagliato a scuola. Nelle scuole greche il Tangram è presente sui libri di testo e viene usato per introdurre la geometria nelle prime classi della scuola elementare. Subito pensai di realizzarne uno in legno per le mie figlie e maneggiando i vari pezzi che lo compongono mi venne automatico di pensarli come matrici da incidere e da stampare. Mi piace il minimalismo di questo gioco, con soli sette figure geometriche offre la possibilità di creare un numero enorme di immagini di animali, cose, persone e addirittura lettere dell'alfabeto e numeri. Per me il Tangram è semplicemente geniale, è come un discorso semplice e breve che riesce ad esprimere concetti intelligenti e sorprendenti.

Come procedi nel tuo lavoro?
Ho iniziato a documentarmi sulle possibilità che il Tangram offre, cercando su internet le varie figure che si possono ottenere. Ho selezionato alcune di queste figure ed ho iniziato a lavorarci sopra. La cosa che ritengo più interessante di tutto il lavoro che ne è venuto fuori è l'equilibrio tra le caratteristica orientali del Tangram e la mia visione occidentale. Non è stato facile ed immediato trovare un metro espressivo che andasse bene. Adesso, se guardo indietro ai primi lavori realizzati, mi sembrano un po' troppo decorativi, mi sembra di aver caricato in maniera eccessiva le forme del Tangram. Negli ultimi lavori invece l'equilibrio che si è venuto a creare tra il mio intervento e le forme geometriche che lo compongono mi sembra molto più solido ed impeccabile. Ho quindi proceduto con un processo di sgrossamento, cercando di togliere tutto ciò che ostacolava ed interferiva con il minimalismo del Tangram.

Parlaci della tecnica che hai usato?
La tecnica che ho usato nelle opere grafiche è l'incisione su linoleum, detta linocut. Tra tutte le tecniche incisorie è quella, insieme alla xilografia, che meglio si adegua al minimalismo del Tangram. Con questa tecnica si ottiene un disegno dai segni netti che si stagliano sul bianco della carta in maniera definita, non vi sono mezzi toni o sfumature. Una tecnica essenziale che si avvicina alle caratteristiche rappresentative delle figure del puzzle cinese. 

Quante opere fanno parte di questa collezione?
Le opere di grafica sono in totale circa una trentina e si dividono in vari sottogruppi. Ogni sottogruppo è il risultato di un'indagine espressiva. Tutte le opere sono basate sulle immagini più conosciute e caratteristiche del Tangram. Nell'insieme di opere chiamato "Forme chiuse" ho cercato di lavorare quanto più possibile in maniera minimale. Questo gruppo di figure si differenza da tutte le altre per le sue forme astratte. Nell'insieme "Optical Tangram" ho trasformato i pezzi del puzzle in un gioco ottico fatto di linee curve che vanno ad interferire con gli angoli delle figure geometriche del gioco. Le "Signore" è un gruppo di opere dedicato alle figure femminili, in queste opere ho lavorato usando una tecnica di mia invenzione, creando un'intreccio tra due stampe, quasi a simboleggiare la complessità della personalità della persona.
   
Hai anche realizzato delle sculture, parlaci della versione tridimensionale delle figure del tangram?  
Il Tangram si caratterizza per la propria innegabile bidimensionalità, tutte le figure che vi si possono comporre sono delle silhouette nere e piatte. Ho trovato molto interessante sviluppare una terza dimensione di questo puzzle dove le varie forme geometriche che lo compongono si possono riconoscere solo da un punto di vista. La terza dimensione trasforma le figure del Tangram in qualcosa di inedito e sorprendente. Le opere in legno, se le si guardano da altri angoli appaiono come lavori astratti, come composizioni di forme stondate, gonfie e lisce che niente  hanno a che fare con le geometrie acute del tangram. Nelle opere in metallo viene conservato il rigore geometrico degli angoli e delle linee che caratterizzano le forme del tangram, tuttavia, anche in questo caso le figure sono riconoscibili da un solo punto di vista, mentre da tutti gli altri si viene a creare un'interessante intreccio astratto.

Che effetto ti fa tornare ad esporre nella tua città?
Sono sempre contento di tornare a Pisa. Ho ancora molte care amiche e amici in questa città. Ho trascorso qui anni importanti della mia formazione di persona e di artista e adesso che torno ad esporre in questa città è un po' come rendere ciò che ho preso in quegli anni. Sarà per me un importante momento di incontro e di confronto con tanti amici e artisti.


Francesco Moretti 
è nato a Pisa il 18 agosto del 1973. Ha conseguito il Diploma di maturità ad indirizzo Visivo-Ambientale nel 1992 presso il Liceo Artistico Statale di Lucca. Dal 1993 al 1997 frequenta la scuola di pittura del Prof.G. Ulivi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1997 ha conseguito il Diploma di Pittura con valutazione di 110 e lode. Tesi su Frank Stella. Si occupa di pittura, scultura, grafica, fotografia, incisione, installazione, video e decorazione di ambienti. Molte sono le collaborazioni con artisti italiani ed esteri, tra le più significative ricordiamo quelle con Keith Haring, Marco Eberle e Theodoros Papagiannis. Ha esposto in 20 mostre personali e più di 40 collettive tenutesi in gallerie, musei, spazi pubblici e centri sociali in Italia, Grecia, Francia, Svizzera, Turchia, Ungheria e Marocco. Ha presentato i propri video in festival internazionali in Italia e all'estero. Ha lavorato nella decorazione di interni per spazi pubblici e privati in Svizzera, Italia e Grecia. Nell'ambito del cinema e del teatro ha curato sia scenografie che disegno luci. Ha curato l'organizzazione di vari eventi artistici, tra i più significativi la mostra "Segni della Strada" per il Comune di Pisa e la Comune di San Bernardo. Le sue opere sono presenti in spazi pubblici e in collezioni private in Italia, Svizzera e Grecia. Sue opere fanno parte della collezione permanente del museo Laografico del Peloponneso, della Pinacoteca di Messolonghi e del Museo di Arte Contemporanea Th. Papagiannis, Elleniko, Giannina, Grecia e del Museo Nazionale di Belle Arti di Taiwan. Insegna discipline artistiche presso il Fougaro. Collabora in qualità di artista al corso di post-laurea dell’Università del Peloponneso. Dal 2005 vive e lavora tra la Grecia e l’Italia.